Santa Maria della Portella

VIAGGIO nei SANTUARI d'ABRUZZO e MOLISE

Coordinamento Santuari Abruzzo e Molise

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La Madonna della Portella

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pagg. 64 - 65

La chiesa, del XIII secolo, come tante altre sorge lungo l'importante tratturo l'Aquila-Foggia ed è verosimilmente stata edificata per la devozione dei pastori, in favore dei quali costituiva anche un punto di riferimento e di rifugio durante il lungo e faticoso viaggio della transumanza. Originariamente una piccola cappella era stata dedicata a S. Cristoforo ma poi, per influsso della civiltà dei pastori pugliesi, cambiò l'intitolazione in S. Michele  Arcangelo, santo che, sostituendo il pagano   Ercole,  divenne   protettore  della transumanza.

Successivamente, la cappella cambiò  intitolazione e divenne chiesa di

S. Maria di Costantinopoli,

sia per il culto orientale  che venera la Vergine come Hodighitria  (colei che indica la strada), sia per la posizione geografica che la pone alle porte dell'altopiano delle Cinque Miglia. Proprio per quest'ultimo  motivo, nella  tradizione  popolare  la chiesa fu chiamata

S. Maria della Portella.

 

  Dai tempi più antichi della sua esistenza fino al 1968 la chiesa ha ospitato, nei locali annessi all'edificio sacro, numerosi eremiti. La devozione del santuario è legata ad una immagine scolpita nella pietra raffigurante la Vergine col Bambino che, in un giorno imprecisato del secolo XIV, veniva portata a spalle da un pastore di Scanno che tornava a casa dalla Puglia; secondo la tradizione, nei pressi dell'antica chiesa ivi esistente il peso della pietra divenne improvvisamente insostenibile e tale fenomeno venne interpretato come un segno della volontà della Madonna che la sua icona fosse deposta nella vicina chiesa. La piccola chiesa, in stile non definibile,  presenta al suo  interno  delle   interessanti   pitture

sull'abside  ed  un  altare  intarsiato  in pietra,  del  1611.

       

 

 

 

Ancora oggi, all'imbrunire del lunedì di Pentecoste, dalla chiesa parrocchiale di Rivisondoli ci si reca al santuario con una fiaccolata in processione, animata da canti sacri e da preghiere. Il giorno successivo, nel corso della festa religiosa, si effettua il percorso inverso.




Per coloro che visitano queste pagine senza potersi al momento recare di persona presso il Santuario, con questo nostro lavoro, cerchiamo di rendere le vibrazioni dell'anima, che ciascuno nel proprio intimo ha avvertito quando fisicamente presente in questo luogo.

Oltre ai testi, che riprendono fedelmente " ... il racconto de' nostri padri, uomini degni di fede, poiché non vissero in tempi di razionalismo e di scetticismo...  [...  Mons. Nicola MASCIO 1924], e l'iconografia che integriamo con inediti e/o documenti risalenti ad inizio secolo scorso, ricorriamo ove possibile al canto, ove nulla più del Gregoriano è in grado, nella sua semplicità e forza armonica, di elevare il nostro spirito, portandolo in sintonia con il messaggio che il Creatore fa giungere a noi per intercessione della Vergine Maria.

Salve Regina, 

mater misericordiae;
vita, dulcedo et spes nostra, salve.
Ad te clamamus,
exsules filii Evae;
ad te suspiramus,
gementes et flentes in hac lacrimarum valle.
Eia ergo, advocata nostra,
illos tuos misericordes oculos ad nos converte.
Et Iesum, benedictum fructum ventris tui,
nobis post hoc exsilium ostende.
O clemens, o pia, o dulcis Virgo Maria.

Per questo motivo caratterizziamo questa pagina con il "Salve Regina" eseguito dai monaci Domenicani dell'"Idaho Lay Dominicans ", canto proposto in due esecuzioni consecutive, che avvolge completamente le volte del nostro Santuario, attirando irresistibilmente l'attenzione di tutti noi. Inoltre per esaltare la concentrazione nell'ascolto, e consentire la migliore comprensione della melodia durante l'esecuzione della medesima, abbiamo inserito il testo musicale con le note originali, affiancate dal semplice testo latino.


La devozione popolare, da sempre avvertita in maniera particolare in tutto il territorio degli Altipiani, ha ispirato nei confronti di S. Maria di Costantinopoli, numerosi versi, caratterizzati sempre da ingenuo candore e semplicità.

A completamento di questa pagina, riportiamo una di queste laudi, in auge tra gli abitanti di Rivisondoli e Roccaraso.

O Passegger

da una ricerca

Chiunque mai

d'archivio

Tu sia

di Rita

Sosta per mormorar

(collaboratrice impareggiabile)

Ave Maria

 

Ti sembrerà così

                  

D’esser bambino

 

E rivedrai

 

La mamma a te vicino.

 

Sosta e sogna:

 

la mente rasserena

 

e disacerba

 

ogni secreta pena.

 

O Passegger

 

Riprendi poi la via

 

E accanto avrai

 

La Vergine Maria!