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il Santuario della Madonna della Portella |
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L'acquerello che impreziosisce questa pagina risale al 1908, cento anni fa appunto, e riprende il Santuario della Madonna della Portella come apparve all'epoca agli occhi della pittrice americana Amy ATKINSON, la quale con le sue tavole illustrò il libro che l'inglese Anne MACDONNEL scrisse dopo un lungo viaggio nella nostra regione. |
Noi seguiamo le donne di Rivisondoli che a frotte, cantando in coro, camminano lungo la strada che porta nei boschi sulle alture dove si recano a raccogliere le fascine. Difficilmente qualcuna di esse passa avanti alla cappella senza dire una preghiera alla Madonna. Anche noi vi entriamo, seguendo un gruppo di donne; guidate da una più vecchia esse recitano le loro preghiere a voce alta e poi rendono omaggio ai vari reliquiari. Quello di Sant'Antonio viene baciato più volte e quando tutte sono uscite dalla cappella, la donna più anziana confida al santo, quasi con tono di protesta, la sua segreta pena. Il gruppo prosegue il cammino in allegria e cantando, ma presto le perdiamo di vista poiché le donne attraversano l'estremità sud del Piano e salgono su per il pendio della montagna, mentre noi giriamo a nord, lungo l'interminabile strada diritta, accodandoci ad una fila di pastori e conducenti di muli. E la via sembra davvero interminabile perchè sono miglia napoletane quelle del Piano delle Cinque Miglia..." |
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Il libro "In the Abruzzi" presenta " .. pagine piene di freschezza e talvolta di grandi intuizioni, dalle quali traspare in più punti un senso di commossa partecipazione dell'Autrice alle vicende storiche ed ai grandi problemi sociali regionali ...." [ F. Cercone - 1991]. Da esse estrapoliamo i capoversi che riguardano specificatamente Rivisondoli: |
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"... seguendo la strada proveniente da Sulmona, che nei pressi di Rivisondoli gira a sinistra, si passa davanti ad un eremo del XVI secolo, la Cappella di Santa Maria della Portella. Nella brutta stagione si alzano al cielo molte preghiere per attraversare incolumi il Piano delle Cinque Miglia. |
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Il Santuario romitorio ha subito nel tempo numerosi rifacimenti e ristrutturazioni, da quando nel 1589 venne edificata la chiesa intitolata a Santa Maria di Costantinopoli, per il culto orientale che venera la Vergine quale Hodighitria (colei che indica la via). S. Maria della Portella, come la tradizione popolare individua il Santuario posto sul valico situato alla estremità sud del Piano delle Cinquemiglia, sorse pertanto dall'ampliamento di una preesistente cappella, dedicata a S. Cristoforo, che successivamente "per influsso della civiltà dei pastori pugliesi, cambiò l'intitolazione in S. Michele Arcangelo, santo che, sostituendo il pagano Ercole, divenne protettore della transumanza." [...] Viaggio nei Santuari d'Abruzzo e Molise. |
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L'originale soffitto ligneo seicentesco, dorato a zecchino andò distrutto dal crollo del tetto avvenuto il 6 maggio 1875, il che determinò una parziale ristrutturazione della chiesa sin dalle fondamenta, con la realizzazione della volta a botte giunta sino ai giorni nostri. | ||
Lasciamo agli storici l'onere di descrivere con dovizia di particolari le peculiarità del Santuario nel trascorrere dei secoli, cosa che d'altronde è stata realizzata con diverse opere, delle quali riportiamo quelle, a nostro parere più significative. A noi piace sottolineare che il Santuario è da sempre meta di pellegrinaggi ed accomuna la devozione di tutte le popolazioni del territorio degli Altipiani Maggiori. E' inoltre ripetutamente presente nelle leggende e nelle citazioni delle tradizioni popolari del nostro territorio. Come esemplificazione ne riportiamo quella che ricorre nella tradizione orale del vicino paese di Rocca Cinquemiglia: |
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Il nome Rocca5Miglia è legato ad un "racconto"(accaduto realmente), nel quale si narra di un nostro paesano che ai suoi tempi, per vivere, cercava di tirare avanti alla meglio. Quest' uomo vivendo nei tempi che furono, tra fame, sporcizia, miseria e quant'altro, attaccando al suo mulo un misero carretto, cercava di vendere quelle poche cose che la terra e la fatica gli davano; nel caso specifico erano patate e mazzafurr' (granturco). Quindi, sole o neve, partiva alla volta dei paesini limitrofi, armato esclusivamente di grande volontà e probabilmente di grande sofferenza. Il caso voleva, però, che ogni volta che transitava alla Madonna della Portella, o la ruota del suo carretto si rompeva o il cavallo non voleva più andare avanti. Questo succedeva ogni volta che lo sventurato passava di lì. Calcolando la distanza in Miglia dal nostro paese fino al Santuario della Madonna della Portella sono esattamente 5. Forse qualcuno conosceva già questa storia, forse nessuno mai si e' posto questa domanda. (Da Roccaciquemiglia secondo me - Bobo) |
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Tornando all'acquerello della Atkinson esso esalta elementi oggi non più presenti, quali le piccole edicole al lato della strada, e l'ingresso originario del Santuario sul fronte nord-est, con la piccola gradinata d'accesso, che conduceva ad una piccola loggia sostenuta "dall'altarello" in muratura. E proprio sull'altarello sbucava la via, poco più di una carrareccia, che saliva appunto dal piano di S. Cristoforo, il piano acquitrinoso situato di fronte all'attuale cimitero. Tutto ciò appare ancora evidente nella foto che segue, ripresa nel febbraio del 1958, ove la |
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zona acquitrinosa appare in tutta la sua estensione non essendo ancora stata realizzata la canalizzazione centrale che drena la acque dello scioglimento delle nevi primaverili. Risaltano pertanto i tracciati dei vecchi sentieri da e per Roccaraso, che poi si inerpicano lungo la Costa Calda, appunto verso la selletta della Portella. Dal bivio di S. Liberata - Pantaniello si dipartiva poi il sentiero che da Rivisondoli saliva verso la Portella esattamente nella prospettiva ripresa da Amy Atkinson per realizzare l'acquerello d'inizio secolo. |
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Nel dettaglio sulla destra abbiamo voluto evidenziare la porzione del tracciato che dal piano di S. Cristoforo saliva verso la Portella ricalcando parzialmente il percorso del 1908. |
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Queste nostre brevi note vogliono agire da stimolo all'attenzione dei navigatori sulle numerose opere sia tradizionali sia informatiche che hanno come argomento il Santuario della Madonna della Portella. Nel box che segue elenchiamo quelle che a nostro avviso, nel corso degli anni hanno descritto al meglio la storia, le tradizioni e le leggende che hanno alimentato nei secoli la devozione verso quella che nel linguaggio popolare viene semplicemente identificata come la "Madonna", quasi a sottolinearne l'affettuosa e filiale familiarità, quale sicuro rifugio e conforto alle pene quotidiane del vivere. |
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EDITORIA |
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In the Abruzzi - 1908 - MAC DONNEL Anne |
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Il nuovo monumentale Santuario di Maria SS. della Portella in Rivisondoli - 1971 - CANIGLIA Antonio Giovanni - PINTORI don Antonio |
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Il Santuario Romitorio S. Maria della Portella nel Piano delle Cinquemiglia - 1990 - ROMITO Marcello |
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WEB |
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Il Santuario della Madonna della Portella ha da sempre svolto un ruolo preminente nella vita sociale della nostra comunità paesana. Da originario avamposto di osservazione e segnalazione in epoca medioevale, punto di riferimento e ricovero per viandanti e pastori da epoca immemore, in epoca storica ha costituito un punto di aggregazione e socializzazione delle popolazioni degli Altopiani Maggiori d'Abruzzo. Indimenticabili sono infatti le ore che si trascorrevano, tempo permettendo, sulle colline immediatamente adiacenti al Santuario, al termine delle cerimonie religiose della festività che da sempre ha luogo il primo martedì dopo Pentecoste ( il 52° giorno dopo la Pasqua). Cliccando sull'icona a lato, è possibile visitare una breve galleria fotografica di immagini festose di gruppi familiari o di amici, immortalati proprio in occasione della festa della Madonna. Ospiteremo volentieri altre immagini che che i navigatori del sito desiderassero proporci. |
Confermando l'impegno assunto nei confronti dei visitatori del sito, di ricercare insieme le curiosità meno note e le più suggestive legate alla storia del nostro territorio, presentiamo l'immagine a lato, che risalta per la rarità che la contraddistingue. Essa rappresenta la Madonna di Coccia, l'immagine sacra che sino a circa 20 anni addietro era ancora presente nella piccola chiesetta campestre sui tornanti che portavano da Campo di Giove al Guado di Coccia, nella direttrice del convento di S. Nicola sul versante verso Palena. |
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"L'architrave, nella stessa pietra delle finestre e superiormente sagomato a forma di lunetta, reca, in un latino approssimativo, la seguente scrittura: |
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D. O. M. |
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AD ONOREM B.V. MARIA |
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MICHELE VELLA P. SUA |
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DIVOTIONE RESTAURAVIT |
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A. D. 1748 |
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[...] Edoardo MICATI - EREMI e luoghi di culto rupestri d'Abruzzo | |
Quella che desideriamo sottolineare è la straordinaria somiglianza di questo bassorilievo, con quello della Madonna della Portella, ma a differenza di quest'ultimo era rimasto nella fattura originaria di pietra grezza. |
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Ancora E. Micati sul bassorilievo del Santuario della Portella : "L'effige, originariamente bianca, è stata in seguito dipinta, ma, vista la mano piuttosto popolare che l'ha scolpita , non c'è molto da rammaricarsi. Anzi, il colore ha esaltato il carattere popolare della scultura, rendendola ancora più naif e in definitiva piacevole." |
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(Per accentuare il carattere soprannazionale del nostro portale, e della devozione alla Vergine, per chi lo desideri offriamo la possibilità di accompagnare la lettura del box sottostante con l'ascolto dell'Ave Maria nella esecuzione della cantante canadese, Celine Dion - Per la corretta esecuzione cliccare su TABULA GRATULATORIA solo a cicli completati del brano di avvio dell'intera pagina) |
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ed anche su facebook potrai trovare notizie sul Santuario, visionando gli album: [accedi cliccando sul pulsante a lato della descrizione] |