Vasta è l'iconografia della Piazza del nostro Paese, ed alcune immagini
sono anche presenti nelle sezioni tematiche della Stele e del Monumento ai
Caduti. Per non tediare i visitatori del sito con noiose
ripresentazioni, periodicamente proporremo anche dettagli o
particolari di foto, evidenziandone gli elementi caratterizzanti.
Per altre immagini complete elencheremo tali elementi, ma non tutti,
proprio per stimolare l'interesse la curiosità dei navigatori, anche nel
suggerirci particolari che ci sono eventualmente sfuggiti. |
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Cartolina viaggiata 9 Gennaio 1904 - Immagine emblematica delle più antiche che caratterizzano Rivisondoli. In essa appare il Municipio, riedificato dopo il disastroso incendio del 1792, con al culmine la cornice rettilinea ottenuta tramite tiplice sequenza di coppi murati, ad estensione progressiva a salire.
Alla sinistra, isolata dopo un piccolo spiazzo, appare la chiesa di S. Rocco, ricostruita da Norberto Cicco di Pescocostanzo (la fascia di collegamento finestra e cornicione reca inciso "A.D. 1720"), a causa dei danni conseguenti all'infausto terremoto d'inizio secolo XVIII. Sede della Congregazione di Carità a partire da fine Ottocento, dagli inizi del Novecento ospita al piano terreno i locali dei Bar (sala biliardo e/o sala giochi) sino ad oggi succedutisi. Cartolina viaggiata 16 Agosto 1931 - Rara immagine che riprende l'edificio comunale da una prospettiva inusuale che ne esalta l'architettura del coronamento a coppi, e sulla destra il negozio all'angolo del palazzo di don Paolo.
In evidenza la popolana sulla sx. con "lu fazzelettone" sul capo, il carro da trasporto pesante parcheggiato sotto l'albero della Fonte, ed il crocchio di paesani, radunati di fronte all'ufficio postale. L'attenzione di tutti i presenti, tranne della popolana, è attirata univocamente in quella direzione. Il conoscerne il motivo solletica la ns. curiosità. Cartolina viaggiata 10 Luglio 1916 - questa immagine invernale dell'estremità occidentale della Piazza, consente di completare la panoramica dei principali edifici presenti, avviata con le due foto precedenti.
In evidenza sulla facciata del palazzo di don Paolo, l'artistica fattura della ringhiera bombata del balcone al piano elevato; all'epoca la neve veniva spalata a mano, e restavano praticabili angusti percorsi pedonali, o la traccia della"traja" trascinata da due somarelli. Troneggia al centro dell'immagine la Casa De Capite, catalogata nell'Elenco degli Edifici Monumentali del 1927, e che all'epoca era già stata sottoposta a profondi rimaneggiamenti (nel Seicento ospitava la sede del Teatro Comunale). Sullo sfondo si staglia la mole del palazzo Baronale, e la chiesetta di S. Anna.
La proiezione delle ombre non consente di gustare appieno la visione di una casa con "vignale", caretteristica rara per Rivisondoli, più diffusa nelle abitazioni Pescolane e Scannesi. Cartolina viaggiata 7 Settembre 1904 - inseriamo volutamente in sequenza questa immagine, con la medesima prospettiva delle precedente, ma antecedente di poco meno di un ventennio. Lo scenario era profondamente diverso, e ne risalta in maniera evidente l'architettura originaria della Casa De Capite ove si distingue nettamente la maestosa presenza dell'arco, che trova analogia anche nell'edificio (del quale sono visibili i ruderi nella prima immagine della sequenza "l'asilo") raggiunto dalla scalinata alla sinistra della chiesa di S. Rocco. Dettaglio architettonico da sottolineare è l'elegante balconata a coronamento dell'arco e delle due finestre limitrofe. Da non trascurare poi le due finestre quadrotte della chiesa di S. Rocco, tipiche dell'architettura sacra Abruzzese del secolo XVIII.
L'animazione della cartolina era determinata da esigenze "sceniche" richieste dal fotografo, la cui presenza imbarazza alcuni dei presenti, irrigiditi in posture non spontanee. Cartolina viaggiata 30 Settembre 1914 - da questa straordinaria immagine estrapoliamo gli spazi che stanno man mano costituendo l'attuale Piazza. Lasciamo al navigatore il piacere della scoperta dei dettagli e le particolarità che ci limitiamo ad elencare:
il campanile settecentesco (1741 - 1743 Donato Zappa o Zappia di Pescocostanzo) ancora senza la sopraelevazione della cella dell'orologio; il palazzo di don Paolo Mascio visibile in tutta la sua interezza; il maestoso Albero della Fonte, e la Fonte nelle sue vicinanze, dalla quale di diparte una lunga teoria di lenzuola e biancheria stesa ad asciugare; l'imponente volume della Chiesa di Santa Maria della Fonte con gli edifici immediatamente contigui; etc. etc.
Sullo sfondo evidente la mole del Palazzo Baronale e la sequenza delle case fortificate, arroccate a scendere lungo il crinale della montagna. Tra esse si evidenziano in primo piano la diverse case-torre poste a balurdo nel nucleo storico del primo insediamento urbano. Cartolina viaggiata 3 Settembre 1923 - ed ecco il dettaglio di quanto parzialmente descritto nell'immagine precedente:
sulla sx. la sagoma della Chiesa di S. Maria della Fonte, parzialmente celata dall'olmo secolare che ne esalta lo slancio verticale. Tra la Chiesa e l'Albero c'è appena lo spazio della carreggiata della via, reso ancora più angusto dalla neve accumulata. In primo piano l'ampia Fonte, distinta tra zona lavatoio, ed abbeveratoio per gli animali. Le acque della medesima sorgente alimentavano l'altra fontana posta alla dx. dell'ingresso della Chiesa, e dove si riempivano le conche per gli usi domestici (esiste una foto realizzata durante la demolizione della Chiesa, a memoria storica della sua presenza). La carreggiata della via di fronte all'edificio comunale, era delimitata dalla balaustra parzialmente visibile nell'immagine, a protezione dei passanti verso il naturale declivio della montagna, che riprendeva immediatamente dopo l'Albero, degradando sulla stradina sottostante. Questa nota immagine di fine Ottocento esalta molti degli elementi descritti nelle foto precedenti. Ecco nella sua completezza la sagoma prismatica della Chiesa di S. Maria della Fonte, ripresa verso l'ingresso principale. Il tetto del Comune cela per la quasi totalità anche l'ampio finestrone frontale, del quale appare appena una piccola sezione sommitale. Le mura della Chiesa mostrano impietosi i segni del tempo, che ne determineranno l'abbattimento dopo il disastroso terremoto del 1915. Il rigoglioso olmo secolare delimita il lato sud della strada ed era situato a ca. due terzi del volume occupato dalla Chiesa, le cui mura posteriori mancavano della sola ampiezza della carreggiata il limite ideale rappresentato della stele. Cartolina anni '20 non viaggiata - la prospettiva di questa magnifica immagine evidenzia gli ampi spazi conseguenti alla demolizione della Chiesa di Santa Maria della Fonte. Il bastione edificato sulla dx, proprio con i materiali di risulta di tale demolizione ed il corpo centrale della nuova Fonte, danno maggiore respiro ai volumi ricavati. L'antico Olmo inizia a mostrare i segni del tempo, ed è ormai privo della sezione sommitale, che la voce popolare narra colpito dal fulmine. Le massicciate della Piazza e della via, sono ancora in pietrame e terra battuta. Immagine fine anni '50 - Visione panoramica della piazza, nella quale abbiamo esaltato graficamente i nuovi spazi creati dopo la demolizione della Chiesa dell'Assunta. Il contrafforte alle spalle dell'Albero della Fonte permise di ampliare gli spazi dedicati alla Piazza, ove vennero sistemate aiuole, panchine e furono piantati alberi di robinia.
La visione frontale permette di individuare, quasi sulla medesima direttrice, le volte del grande portale della nuova Fontana, e quello più piccolo d'accesso al vano, sottostante il terrapieno artificiale, ricavato in corrispondenza dell'antica Fonte.
Sulla sx. in prossimità del campanile, sono visibili i ruderi del palazzo di don Paolo. Cartolina non viaggiata, anni "50 - Immagine invernale della Piazza, che esalta numerosi elementi, in parte trattati nelle foto precedenti. I materiali di risulta della demolizione di S.Maria dell'Ospedale, furono utilizzati anche per creare il contrafforte alle spalle dell'albero della Fonte, ed ampliare gli spazi dedicati alla Piazza. Evidente il parapetto metallico di protezione. Il sito dove esisteva la Fonte ai piedi dell'Olmo, non più presente, è individuabile, nella foto, nel locale con ingresso a volta, ricavato sotto la piazza sulla dx. del contrafforte artificiale, al centro dell'immagine, e che per anni ha ospitato il bagno pubblico - come non ricordare il continuo scorrere dell'acqua !!. Locale oggi adibito a garage privato. Cartolina viaggiata 13 Febbraio 1936 - torniamo momentaneamente indietro nel tempo per evidenziare, con questa magnifica immagine, gli ampi spazi ricavati intorno all'olmo secolare con la creazione del nuovo terrapieno, delimitato dalla ringhiera metallica, che si estende per ben 16 campate. L'albero della Fonte, privo della rigogliosa chioma sommitale, si estende ancora ampio ad offrire ricovero ai fruitori delle panchine lapidee ai suoi piedi. La massicciata della piazza è ancora in pietrame e terra battuta, ed il campanile mostra la sopraelevazione della camera dell'orologio, non originaria nella costruzione settecentesca del maestro Donato Zappa o Zappia di Pescocostanzo, su progetto attribuito all'architetto Panfilo Ranalli.
Bozza fotografica per cartolina - immagine stereotipata di primavera avanzata primi anni '50. Evidenziamo in primo piano i conduttori elettrici autoportanti, per il sostegno della lampada ad incandescenza con parabola smaltata - quanta luce fioca e rossa specie d'inverno !!!!
Il dettaglio mostra inoltre l'onnipresente sabbia ammucchiata sulla dx., vicino alla panchina, pronta per essere utilizzata come primitivo, ed efficace sistema antighiaccio sulla curva in salita. Al centro dell'immagine campeggia l'insegna del distributore di benzina, gestito per anni da Ginetto, nelle ore che non dedicava alla sartoria , vicino " all' sinnacucc' ".
Cartolina viaggiata 9 Gennaio 1904 - Immagine emblematica delle più antiche che caratterizzano Rivisondoli. In essa appare il Municipio, riedificato dopo il disastroso incendio del 1792, con al culmine la cornice rettilinea ottenuta tramite tiplice sequenza di coppi murati, ad estensione progressiva a salire.
Alla sinistra, isolata dopo un piccolo spiazzo, appare la chiesa di S. Rocco, ricostruita da Norberto Cicco di Pescocostanzo (la fascia di collegamento finestra e cornicione reca inciso "A.D. 1720"), a causa dei danni conseguenti all'infausto terremoto d'inizio secolo XVIII. Sede della Congregazione di Carità a partire da fine Ottocento, dagli inizi del Novecento ospita al piano terreno i locali dei Bar (sala biliardo e/o sala giochi) sino ad oggi succedutisi.
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COPYRIGHT.
Le immagini pubblicate in questa pagina sono protette a norma di legge;
necessaria specifica autorizzazione scritta dei proprietari per qualsivoglia
utilizzo al di fuori del sito
rivisondoliantiqua.it. |
Le foto 5, 6, 7 e 8
dello slide show di questa pagina danno la precisa ambientazione che
la chiesa di Santa Maria della Fonte aveva negli spazi di
quella che oggi è la Piazza.
Come descritto nella didascalia della
foto n. 8 della medesima sequenza, la Piazza, come oggi la
conosciamo, è nata proprio dall'area resasi libera dalla
demolizione della Chiesa.
Ecco perchè presentiamo l'immagine a
fianco, ripresa proprio durante le attività di demolizione della
Chiesa, gravemente danneggiata dal terremoto del Gennaio del
1915.
Sulla destra della foto fanno capolino
i rami dell'Olmo centenario, conosciuto a Rivisondoli come l'Albero
della Fonte, rami che si protendono verso le mura quasi a cercare di
cingerle in un ideale abbraccio protettivo. E si, i Rivisondolesi
non erano d'accordo con le autorità nella demolizione della Chiesa,
ed i volti dei presenti rappresentano appieno lo stato d'animo con
cui vissero la vicenda.
Altro elemento da sottolineare è
"La Fonte", presente sulla destra del portale d'accesso alla
Chiesa. Questa era una delle due fontane pubbliche alle quali le
donne si recavano ad attingere l'acqua potabile con le conche che
trasportavano sul capo. Nella foto n.6 precedentemente
menzionata appare poi l'altra fonte ai piedi dell'olmo centenario,
alimentata dalle acque della medesima sorgente. |
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Foto tratte da "Rivisondoli.
Guida storico-artistica alla città e dintorni" di
CARSA Edizioni
- Archivio Soprintendenza P.S.A.E. - |
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Dettaglio della foto di cui sopra,
ingrandito per evidenziare le espressioni dei presenti.
Altri elementi caratteristici sono i
mantelli a ruota, i berretti di foggia varia indossati da tutti gli
uomini ed i candidi baffoni della guardia comunale che guarda con
aria interrogativa in direzione del fotografo.
La riconoscenza del nostro staff,
anche a nome di tutti i visitatori del sito, và alla
Carsa per
l'autorizzazione concessa |
alla pubblicazione di questo
straordinario documento, che fissa nel tempo uno dei momenti più
significativi
della storia del nostro paese. |
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