Numerose sono le immagini dell'Albero della Fonte già presenti nella
sezioni tematiche della Piazza, della Stele e del Monumento ai
Caduti. Per non tediare i visitatori del sito con noiose
ripresentazioni, oltre a nuove immagini, proponiamo dettagli o particolari
di foto, evidenziandone le peculiarità specifiche attinenti l'olmo
secolare, nel tentativo di rappresentare un susseguirsi cronologico della
iconografia disponibile.
Cartolina viaggiata 7 Settembre 1901 - dettaglio di questa preziosa immagine, che compendia numerosissimi particolari che ci limitiamo ad elencare: il maestoso Olmo - l'Albero della Fonte - che svetta rigoglioso al fianco della Chiesa quattrocentesca dell'Assunta; se ne intravede la struttura e la tipicità della costruzione anche della parte posteriore. L'olmo delimita la carreggiata della via, che provenendo dal palazzo di don Paolo, segue il naturale declivio della montagna per uscire dal paese. I campi coltivati iniziano sin dall'unica bassa costruzione, al limitare della Chiesa. Sono in costruzione le fondamenta della chiesa di S. Nicola, della quale svetta il campanile settecentesco. Seppure già presente in altre sezioni del sito, questa immagine non poteva mancare in questa sequenza specifica del grande olmo secolare.
Nella presentazione grafica abbiamo voluto evidenziare le dimensioni dell'Albero della Fonte, facilitati in questo dalla livrea invernale senza foglie che ne esalta il diametro del tronco e dei rami principali. I personaggi presenti ai suoi piedi sembra quasi che cerchino e ricavino protezione dalla sua vicinanza. Ai piedi dell'albero, evidentissima la fonte che identifica quanto le ruota intorno: la Chiesa di S. Maria della Fonte e l'Albero della Fonte appunto.
In questa immagine risalta evidente il dettaglio della sezione terminale della Chiesa, che si estendeva sino al limitare dell'attuale curva. Cartolina viaggiata 30 Dicembre 1927 - l'olmo secolare è visibile in tutta la suo riglogiosa maestosità, in una giornata di festa. Evidente il palco sulla dx. dell'immagine, allestito sulla gradinata per la festa del Patrono S. Emidio. Parcheggiati all'ombre dell'Olmo troviamo calessi e traini, nonchè l'abituale bancarella del venditore di frutta e verdura.
Evidente il diametro basale della pianta, che i più anziani raccontano superare i 130 cm.
Cartolina viaggiata 13 Febbraio1928 - ulteriore immagine che ripresenta elementi noti: il folto gruppo di venditori e di avventori ai piedi dell'Olmo, i traini parcheggiati nell'ampio spazio della piazza, il campanile del settecento, con la successiva sopraelevazione per la camera dell'orologio ed il palazzo di don Paolo Mascio a chiudere la quinta.
I crocchi delle persone tutte all'ombra delle piante, il vestito leggero della ragazza al centro della piazza, e le pagliette dei signori in primo piano fanno pensare ad una immagine estiva, come d'altronde evidenziato nella didascalia "incantevole soggiono estivo". E l'Albero della Fonte continua ad offrire, con le sue fronde, esteso refrigerio ai suoi piedi.
La Fonte, al contrario non esiste più, inglobata nel terrapieno creato con il contrafforte verso la stradina sottostante, che conduceva all'ingresso carraio del palazzo di don Paolo. Cartolina viaggiata 3 Agosto 1932 - immagine che esalta l'Albero della Fonte in tutta la sua maestosità. Sembra che tutto ai suoi piedi di ridimensioni in spazi angusti, addirittura l'enorme palazzo di don Paolo. Giochi questi della prospettiva, che non riesce però a modificare l'esiguità delle strade ancora senza marciapiede e con la massicciata in pietrame e terra battuta, che favorisce però la gallina (sotto l'albero alla dx dell'immagine) nella sua costante ricerca di cibo. Suggestiva poi la "caminata" dei personaggi in primo piano. Cartolina viaggiata 18 Febbraio 1938 - La Chiesa dell'Assunta ha lasciato il posto alla nuova Piazza, che appare enorme nel gioco della prospettiva. L'Albero della Fonte ancora presente è quasi ripiegato su se stesso, e la chioma notevolmente ridotta sembra quasi esprimere il dolore per la demolizione della Chiesa.
In mancanza di riscontri obbiettivi noi pensiamo che più normalmente l'albero si sia avviato, dopo secoli, verso il naturale declino, e che la spinta del vento durante un temporale abbia fatto cedere i rami ormai indeboliti dall'attacco dei parassiti e dalla circolazione insufficente della linfa.
La voce popolare vuole al contrario l'Olmo secolare colpito dal fulmine in una notte di tempesta - è la mitizzazione degli Eroi, la glorificazione dei Patriarchi, che abbellisce la Storia di una luce più esaltante per sconfiggere nella leggenda il deprecabile oblio delle generazioni future. Cartolina viaggiata 6 Agosto 1939 - concludiamo questa breve carrellata dedicata al secolare Olmo, con questa immagine particolare. La cartolina è giunta sino a noi parzialmente solarizzata, curiosamente proprio in quei dettagli che non esistono più: il campanile settecentesco, la stele, la statua originale del monumento ai Caduti, il palazzo di don Paolo e Lui, l'Albero della Fonte.
Sembra voler lasciare umilmente il proscenio che lo ha visto Protagonista indiscusso per secoli della fisionomia di queso angolo di Rivisondoli, che ha identificato e caratterizzato con la sua imponente presenza. Come tutti i Grandi, al termine della propria missione, si è avvicinato alla dimensione degli umani per lasciare un segno nei loro cuori.
Ulteriore curiosità; la Piazza in quegli anni era dedicata ad un'altro indimenticabile tra i Grandi: Giuseppe Garibaldi.
Cartolina viaggiata 7 Settembre 1901 - dettaglio di questa preziosa immagine, che compendia numerosissimi particolari che ci limitiamo ad elencare: il maestoso Olmo - l'Albero della Fonte - che svetta rigoglioso al fianco della Chiesa quattrocentesca dell'Assunta; se ne intravede la struttura e la tipicità della costruzione anche della parte posteriore. L'olmo delimita la carreggiata della via, che provenendo dal palazzo di don Paolo, segue il naturale declivio della montagna per uscire dal paese. I campi coltivati iniziano sin dall'unica bassa costruzione, al limitare della Chiesa. Sono in costruzione le fondamenta della chiesa di S. Nicola, della quale svetta il campanile settecentesco.
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