Scuola Alpina

della

Guardia di Finanza

Predazzo (Tn.)

Dedichiamo questo breve omaggio alla Scuola Alpina della Guardia di Finanza di Predazzo, ove Luigino, "rivisondolese d.o.c." , partecipò al secondo corso dopo l'istituzione delle Scuola stessa, tra gli altri, insieme all'amico Sante Scarpetti.

I due ragazzi parteciparono insieme a numerose gare sciistiche, sin quando la preparazione degli eventi bellici richiese altrove la presenza di Luigino. Volutamente inseriamo le foto con un brevissimo commento, per non influenzare i navigatori nello sviluppo delle sensazioni suscitate dalle immagini. Da parte nostra desideriamo porre l'attenzione su come l'espressione iniziale dei ragazzi si modifichi via via parallelamente allo svolgersi dell'addestramento, sino a consolidarsi nello sguardo volitivo, deciso ed adulto di veri "uomini" e militari formati.

Luigino è da considerarsi "l'apripista" delle Fiamme Gialle rivisondolesi presso la Scuola Alpina di Predazzo, primo sin dai primi corsi dalla fondazione. Altri figli degli Altipiani Maggiori d'Abruzzo sono stati presenti su queste montagne trentine, riportandone affascinati il ricordo entusiastico a Rivisondoli. Anche loro troveranno via via spazio in questa pagina del sito.

Fedeli allo spirito sopra riportato, riteniamo che non si possa rimanere intrappolati nel gretto campanilismo che tarpa le ali all'essenza più intima della comunicazione. In questo caso è per noi un onore citare un figlio della vicina Cansano, paesino ad appena una ventina di km da Rivisondoli, il cui sito è da sempre presente tra quelli considerati nostri amici.

Anch' Egli nato ai piedi della Maiella ha frequentato la Scuola Alpina di Predazzo; anch'Egli ha impresso il "marchio"della Terra d'Abruzzo nelle fila della G.D.F. - parliamo del Generale di C.A. Nino Di Paolo, il quale dallo scorso 22 Giugno 2010 ricopre la carica di Comandante Generale della Guardia di Finanza.

Si tratta di un evento importante perché per la prima volta a Capo delle Fiamme Gialle ci sarà un ufficiale proveniente dai ranghi del Corpo.

Nino e Luigino, ciascuno per il proprio ruolo, a ottant'anni di distanza, due "apripista abruzzesi" nella Storia delle Fiamme Gialle.

ONORE AL MERITO

Il gruppo di dieci allievi posa nello studio fotografico Sansone PARTEL - Predazzo, nel quale si sono avvicendate innumerevoli giovani reclute.

La postura di alcuni è rigida, certamente non spontanea, suggerita di certo dal fotografo.

E le baionette messe in bella mostra non smorzano lo spirito goliardico che traspare dall'espressione di alcuni dei presenti.

Il tavolinetto sulla sinistra dell'immagine, sul quale fa bella mostra di se il boccale ricolmo di fiori, è il medesimo che ritroviamo nella foto di Luigino, la prima della pagina a lui dedicata, e nell'immagine di Sante SCARPETTI. che segue in questa sequenza.

Le fotografie fanno riferimento al biennio 1928 - 1929, periodo durante il quale gli allievi approfondirono, completandolo, il ciclo addestrativo a Predazzo.

Oltre che sulla neve, intensi furono gli allenamenti nell'ambiente montano, in special modo per quanto attiene la marcia su roccia, e l'arrampicata in parete.

Nella foto sotto il plotone posa per una foto ricordo [fortunatamente il capitano era appassionato fotografo !!] dopo una marcia di "appena" trenta chilometri. L'espressione dei ragazzi è chiaro indice dell'impegno fisico richiesto.

Scorrendo le foto con il mouse, sarà possibile identificare gli allievi.

Nella foto sulla sx. gli allievi hanno rag-giunto la "palestra" di roccia, aiutandosi lungo il percorso con i lunghi "Alpenstock",

tipici del periodo.

La piccozza, che vediamo immortalata nella foto d'apertura, inizia proprio in questi anni a diffondersi nell'uso dell'arram-

picata in montagna,

Luigino è ripreso nell'immagine sulla dx, mentre è impegnato nella discesa a corda doppia, con il primo commilitone che veri- fica la stabilità della assicurazione, mentre subito dopo si appre-

sta l'altro allievo pronto alla discesa,

L'addestramento ha pura valenza militare, come evidenzia la presenza della mitica carabina "91" alla tracolla dei ragazzi.

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Scorrendo le foto con il mouse, sarà possibile identificarne alcuni dettagli.

	La foto sopra riprende una traversata di cima ancora nella "palestra "di roccia", in terreno particolarmente impegnativo, stante la morfologia del percorso, e la tipologia della roccia, friabile e poco consistente. Il paesaggio e la prospettiva mozzano il fiato, ma le emozioni indotte sono certamente dovute non solo al paesaggio; il coraggio comunque non fa difetto, e traspare nell'immagine dalla tranquillità, quasi naturalezza, con cui i ragazzi affrontano il percorso. Luigino, secondo sulla sinistra, è impegnato nel fornire assicurazione al compagno che
s'appresta a superare la fessura in quota. La tecnica acquisita consentirà successivamente agli allievi di affrontare in sicurezza il quotidiano della vita operativa. [ n.d.r. - la foto, apparsa su un libro dedicato alla Scuola Alpina di Predazzo viene datata 1927 !] La foto sopra sulla sinistra, ripresa qualche anno dopo la scuola, ci mostra Luigino in pattuglia con tre colleghi, al confine italo-svizzero, a quota 1.500. I ragazzi posano sulla vetta, in prossimità della segnalazione trigonometrica della delimitazione di confine.

- Album Fotografico -

Nella sequenza che segue in questa slide-show abbiamo inserito una serie di immagini, a nostro avviso identificative dello spirito cha pervadeva l'animo di questi ragazzi, provenienti dai più diversi angoli della nostra patria, ma caratterizzati dalla comune origine montanara. Crediamo d'aver scelto quelle nelle quali meglio risalta lo spirito goliardico di giovanotti spavaldi, e nel contempo limpido nelle manifestazioni che accomunano genti dall'animo semplice; ecco allora la musica ed il canto, quest'ultimo che, a volte a squarcia gola, esaltava lo spirito di squadra e d'appartenenza, doti indispensabili all'efficacia dei corpi militari.

Naturalmente non possiamo non iniziare con l'avvenimento "principe" della nuova avventura di questi giovani: il giuramento.

Inseriremo anche altre foto, ove però l'imprescindibile aspetto "militaresco" verrà diluito dall'umanità dei personaggi.

Vogliamo conservare così la Memoria di questi "giovanotti", e tributar loro immutabili sentimenti d'affetto e riconoscenza.

sequenza di 10 immagini - per lo scorrimento della slide-show cliccare sulle frecce di direzione


Collaboratori d'edizione: Irvana S. & Elio A. ( Appignano del Tronto ), Adriana & Chiara G. ( Roma ).