Come non
ricordarlo mentre percorreva le strade del ns. Paese, preceduto dal
suono della campanella con la quale stimolava l'anima dei compaesani
ad un gesto di devozione
per il Santuario della Madonna della Portella, e di solidarietà umana
verso la sua persona.
Delle numerose
citazioni a ricordo di
fratel Nicola di Biase (al secolo Teodoro),
riportiamo quella con cui Giuseppe e
don Antonio PINTORI
così ricordavano, in un loro scritto del 1970, la figura
dell'anacoreta.
"L'ultimo Eremita del
Santuario è stato frà Nicola di Biase da Palena
(Palena 02 Maggio 1887 -
Rivisondoli 24 Gennaio 1968), uomo di penitenza e di preghiera, che
volle esalare l'ultimo respiro ai piedi della Santissima Vergine, nel
cuore dell'inverno, stretto nella morsa di invincibile gelo, ma col
petto caldo come quello del Giullare di Dio. E ci piace ricordarlo con
i versi di Giuseppe Pintori, che scolpiscono così bene la figura del
santo uomo:
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Negli anni ' 60
Renato CANIGLIA così titolava questa sua foto: |
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La severa
figura di un "frate laico" sceso dal suo eremo per le provviste. Ai
suoi piedi i bianchi cani pastori della forte razza abruzzese.
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Solo la
strada è tua |
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ove non
s'ode |
Fin dalla
giovinezza, per vocazione di Dio, lasciò il mondo e si ritirò sul
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il tuo passo |
monte Coccia dove visse per oltre
venti anni nella solitudine, nella |
pellegrino assorto
..... |
preghiera e nella penitenza, sui
ruderi di un cenobio costruito dall'Eremita |
e il tuo
viso |
San Falco. |
nel lungo
cammino |
La furia della guerra lo cacciò da
quel luogo di solitudine. |
è bruciato
dal sole. |
Sentì subito la chiamata della
Vergine Maria e la seguì nel Santuario della |
Ombra di
Luce |
Portella in Rivisondoli, dove
visse per circa 15 anni, custode vigile ed orante, |
nel saio
scuro |
nel gaudio della penitenza e
dell'orazione, fino a quando Sorella Morte gli |
sospinto da
invisibili ali. |
aprì le porte del Cielo,
avvolgendolo nel gelo, vicino alla cara Madonna che |
Ombra di
Pace |
non volle abbandonare, pur nelle
strette di un corpo consunto e dolorante. |
con le
braccia in croce. |
Dopo, per il persistere della
tormenta, restò per tre giorni, con le sue spoglie mortali, rese più
diafane dal candore delle nevi, sotto lo sguardo pietoso di Maria.
I suoi resti riposano ora nel cimitero di
Rivisondoli ".
[
don Antonio Pintori
] |