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.. grata a Mons. A. Ciccarelli |
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Mons. don Antonio Ciccarelli |
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Il ricordo di Monsignor CICCARELLI è impresso indelebilmente nell'animo dei Rivisondolesi, principalmente per l'azione tenacemente svolta per la realizzazione della nuova facciata della Chiesa Parrocchiale di San Nicola. Numerose sono le opere meritorie |
intraprese in tutto l'arco del servizio sacerdotale, e mirabilmente compendiate nel Bollettino Parrocchiale del novembre 1932, di cui conserviamo gelosamente un esemplare, e che proponiamo in questa pagina, alla foto n. 2 della raccolta associata. Il Suo legame con Rivisondoli risale al periodo estivo del 1917, quando per mancanza di sacerdoti causa la guerra, don Antonio Ciccarelli resse la Parrocchia del ns. paese quale Economo Curato. Nell'ottobre del 1926 tornò a Rivisondoli come Arciprete e Vicario Foraneo, dopo la triste parentesi di oltre un anno dalla morte dell'ultimo Parroco, l'amatissimo nostro concittadino Monsignor Nicola MASCIO, il quale "fu colto da inopinato malore che lo doveva ben presto condurre alla tomba" come egli stesso ebbe a ricordare in uno dei suoi numerosissimi scritti. |
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La corrente di simpatia instauratasi tra Lui e la popolazione di Rivisondoli, si concretizzò nelle numerose opere intraprese negli anni del suo ministero pastorale. Come ebbe a ricordare in un suo scritto don Eriberto Ferrara :[[..... E, si mise subito all'opera: infatti, mentre veniva a Rivisondoli, nel treno stesso si intese con alcuni sacerdoti che andavano predicando per le SS. Missioni, perché fossero qui venuti ad esplicare il loro ministero. Vennero infatti, e la Missione, necessaria per porre un valido fondamento a tutto un edificio morale, riuscì fruttuosissima..... ]] Mons. Ciccarelli avviò immediatamente opere di riattazione della Chiesa Madre, sia di sistemazione dell'esistente (riparazioni del tetto, rinnovamento dei finestroni mal costruiti dall'origine, sistemazione dell'impianto elettrico etc.etc.), che di realizzazioni ex novo, vuoi logistiche che di completamento della sacralità dell'edificio. E' sempre don Eriberto che scrive : [[..... e aveva sistemata la sacrestia, fatta costruire dal suo benemerito predecessore Mons. Nicola Mascio di felice memoria, col portarvi l'acqua e farvi costruire quel luogo ...<<che tacere è bello!...>> In seguito si adoperò a donarle quant'altro serviva a togliere, o scemare il freddo e il vuoto della Chiesa stessa, vasta come i desideri del popolo che Le fu sempre affezionato...... ]] |
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Per il finanziamento del rifacimento della facciata della Chiesa Madre, Mons. Ciccarelli ideò ed effettuò un viaggio negli Stati Uniti d'America tra la fine del 1927, ed i primi mesi del 1928, realizzando una colletta tra i paesani emigrati, ed altri volenterosi, di oltre lire 70.000 dell'epoca. Purtroppo il fallimento della Banca presso la quale era stato depositato il denaro raccolto determinò la perdita di lire 30.000, che però non scoraggiò il ns. Parroco e tutta la comunità rivisondolese ad avviare le opere di rifacimento previste. Nella foto a fianco è rappresentato il bozzetto originale della chiesa progettata ad inizio secolo, con la facciata che suscitò immediatamente tante polemiche. [[.....Essa infatti fu il risultato di una capricciosa serie di varianti dell'artistico progetto dell'ing. Fiocca di Castel di Sangro; inoltre venne costruita a varie riprese, in assenza di una efficace direzione tecnica, e quindi in balia delle velleità costruttive delle diverse maestranze alternatesi nei lavori, ed ebbe a risultare tutt'altro che artistica; ..... non molto tempo dalla sua ultimazione ebbe a presentare preoccupanti fenomeni di sfaldamento .... del tenero, per quanto gelivo pietrame delle cave di Taranta Peligna...... ]] da un articolo dell'Ing. Tommaso Tollis di Pescocostanzo. |
Del rifacimento della facciata parleremo dettagliatamente nell'apposita sezione. Qui completeremo l'elencazione delle opere materiali che don Antonio fece realizzare per la chiesa di San Nicola, ricordando l'elegante balaustrale, ed il pulpito, offerto dalla compaesana Beatrice Romito, e che oggi purtroppo risulta privo della scalinata d'accesso, "svanita" negli anni '70, e che ammiriamo in tutta la sua eleganza nell'immagine a lato. Sempre dagli scritti di don. Eriberto Ferrara ricordiamo : [[.....fece chiudere la scalinata d'accesso al Soccorpo, usufruendo dello spazio ad essa sovrastante per l'erezione di un artistico presepe stabile che, a sua volta, fa da base ad un ligneo lavoro trifido che accoglie tra statue prima fuori sede, lasciando tuttavia un porta per cui si può ugualmente accedere al soccorpo......]]. Con i materiali di risulta della demolizione della preesistente facciata vennero inoltre realizzate la casa Canonica e la sala per le Associazioni Cattoliche. |
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[[.....Né Monsignor Ciccarelli trascurò le altre chiese del paese, che anzi fu Lui ad incitare e spianare il terreno alla Congregazione del Suffragio, affinché riprendesse il possesso della Chiesetta di S.Antonio Abate (indegnamente adibita a fienile!!...), la ripulisse e ristabilisse, come poi fu fatto. Finalmente fu Lui a non far cadere la cara chiesetta di S. Anna, in cima al Colle, pensando al rifacimento del tetto, in una lamia nuova a stucco, ad un bel pavimento e ripulendola e liberandola da ex-voti indegni della casa del Signore. Fu Lui a far costruire il muro esterno della Portella, allungandolo ed ornandolo di una bella balaustra; ma più di tutto, facendo in modo che detto Santuario passasse dall'amministrazione della Congregazione di carità, impossibilitata a curarsene, sotto la giurisdizione della Parrocchia ......]] |
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Quanto riportato ai precedenti paragrafi è stato ripreso dal Bollettino Parrocchiale edito in occasione del giubileo sacerdotale di Mons. Ciccarelli. In quella circostanza venne eletto un comitato per i festeggiamenti, presieduto dall'avvocato Nicola Romito, che tra l'altro si premurò di divulgare gli attestati di apprezzamento da più parti formulati nei confronti del festeggiato. Ne riportiamo parzialmente alcuni, a ns. parere significativi da un lato a testimonianza della corrente di simpatia di cui don Antonio godeva da parte della popolazione, e quale ns. impegno a mantenere vivo il ricordo di persone ed eventi del ns. Paese, anche attraverso la semplice citazione di accadimenti poco noti, che nella loro semplicità e schiettezza si illuminano del fascino di struggente nostalgia. Ecco quindi in prima fila gli auguri dei Podestà dell'epoca, cariche ricoperte a Rivisondoli dall'avvocato Eugenio Ferrara, ed a Pizzoferrato, paese natale di don Antonio, dal sig. Francesco Leone. Seguono il sonetto composto per l'occasione da V. Mazzarella (autore tra l'altro della canzone dialettale "sci tu Rivisuonnele") e l'elegia di Filippo Ferrara fu Giovanni (Filippitte). Da non trascurare la gratitudine dei seminaristi Romolo Ferrara, Ugo di Donato, Tancredi e Tolmino Iarussi che affiancano le espressioni di stima di don Pasquale Leone già parroco nel ns. Paese, e di don Nunzio Angeloni Parroco decano del Vicariato Foraneo di Rivisondoli. Da non dimenticare la menzione di "Riconoscenza doverosa " da parte di Edilio Ferrara quale Presidente del Circolo Giovanile <<S. Nicola di Bari >> e di Elsa Ramicone nella veste di Presidente dell'Ass.ne G.F.C. << S. Maria della Portella di Rivisondoli >>. |
Tra tutti gli scritti riportiamo i tratti salienti di quello di Fra Costantino Troiano dei Minori Conventuali Francescani: Rev. Monsignore, Una gioia inesprimibile questa volta ha invaso grandemente l'anima mia, nel sentire come per Lei è giunto, pieno di consolazione certamente, il venticinquesimoo anno del Suo Sacerdozio. ...... Può essere certo che ho ricordato a Gesù gl'innumerevoli sacrifici che Lei ha fatto per il mio incremento morale. Per tutto ciò non ho né oro né argento da restituirLe però faccio il possibile di mettere in pratica tutto ciò che mi esorta a fare; cioè di rendermi degno del nostro Serafico Patriarca, e di studiare senza mai stancarmi. .... Dev. Suo Parrocchiano Fra Costantino Troiano |
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Accanto all'impegno materiale di cui si è sin qui trattato, notevole fu il lavoro spirituale portato a compimento da don Antonio, impegno più apprezzato da Dio che dagli uomini. Egli si adoperò per una formazione religiosa di ampio respiro, corroborandola con la fondazione di una biblioteca di oltre 100 volumi. Propagandò l'idea missionaria e portò la ns. Parrocchia nel giro di pochi anni ad un primato assoluto tra le altre Parrocchie rurali della Diocesi di Sulmona. Avviò il movimento dell'Azione Cattolica e lo incrementò al punto da conseguire il Gagliardetto Regionale, consegnato ad un giovane rivisondolese della sezione Aspiranti, direttamente dalle mani del Sommo Pontefice. Oltre a ciò Rivisondoli conseguì il primo premio dell'Associazione Giovanile maschile, e si collocò ai primi posti nella graduatoria delle Associazioni femminili. Mons. Ciccarelli fondò a Rivisondoli le Opere Missionarie, sia con l'istituzione delle festa della S. Infanzia nel giorno dell'Epifania, sia con l'iscrizione numerosa alla Propagazione della Fede (su duemila abitanti si riuscì a versare annualmente più di mille lire dell'epoca). Nel 1931 vennero istituiti il Circolo giovanile femminile <S. Maria della Portella> e quello maschile intitolato al Protettore S. Nicola di Bari. Le parole dell'avv. Nicola Romito scolpiscono mirabilmente la statura morale del ns. Parroco, che ha lasciato traccia indelebile nella storia di Rivisondoli: << .... Così, mentre ai Farisei antichi e moderni piace adorare la parola, corpo del pensiero, ed uccidere lo spirito, in lui le azioni sono in armonia con le parole. Il suo esempio luminoso c'insegna che, solo quando l'azione precederà la parola, avremo trovato veramente quel Dio che troppo spesso ricordiamo e troppo poco serviamo >> |
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Prima rovinata nell'abside, qualche giorno dopo il nostro sfollamento dai bombardieri Alleati che volevano colpire il comando Tedesco; poi scoperchiata dai Tedeschi per ingordigia di tegole e di legname infine schiacciata in parte dal suo stesso campanile fatto saltare per aria dagl'insaziabili distruttori Tedeschi ! .... Chiesa messa sotto sopra, con le statue mutilate e bruciacchiate, colle custodie, le pietre sacre, i candelieri ed arredi sacri tutti profanati, colle canne dell'organo schiacciate e sperperate, senza più una campana, con delle aperture ad ogni angolo per cercarvi |
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Questa la dolorosa realtà che si presentò agli occhi esterrefatti di Mons. don Antonio CICCACRELLI al suo rientro dallo sfollamento. Da foto A. Gentile - C. di Sangro ___ Prop. art. riservata A.V. Romito |
__________________________ Totale in danaro L. 7936,40 In più consegnai a D. Antonio Pintori : Croce pettorale ed anello di S. Nicola _________ Croce pettorale ed anello di S. Emidio _________ Donativi di Portella, d'oro ed argento, tutti elencati e riposti nel quadro che si espone al pubblico. |
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L'altra roba di Chiesa più o meno preziosa come calici, pissidi, acquasantiera, campanelli, incensieri di argento e corone della Madonna (compresa quella della madonna di Portella) fu tutta riposta tale roba in piccola cassaforte nascosta nel soffitto, e che fu trovata svaligiata completamente .... La perdita è stata grande, immensa; ma il sottoscritto ha cercato di salvare quel che ha potuto...Soltanto che poi non ha avuto la forza di rimanere a Rivisondoli, vicino alle rovine disastrose di quanto egli - coll'aiuto dei buoni Rivisondolani - aveva costruito; ed allora s'è ritirato nel suo paese natio. Però il suo pensiero va sempre alla ricostruzione di Rivisondoli: la sua preghiera spesso, per questo s'innalza al Signore; e per Rivisondoli, e specialmente per la sua Chiesa Parrocchiale, Mons. Ciccarelli ripete il fatidico voto: " Vivat, crescat, floreat ! " "Che Rivisondoli, e specialmente la sua Chiesa, vivano, si accrescano fioriscano; coll'aiuto del Signore Iddio, ad intercessione della Beata vergine di Portella e dei Santi Protettori S. Nicola e S. Emidio - colla buona tenace volontà, di tutti i buoni, tenaci Rivisondolesi!" Rivisondoli, 6 Dicembre 1945 Mons. Antonio Ciccarelli |
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L'immagine a lato ci mostra un giovane Don Antonio nel 1922; si tratta di un fotogramma estratto dal filmato realizzato da Pietro di Pasquale, detto "di Francone", e recuperato grazie alla ricerca di Ettore de Juliis. L'avvenimento ripreso è la processione di San Domenico, che annualmente viene intrapresa dagli abitanti di Pizzoferrato, sino alla chiesa montana dedicata al Santo, in località "La Chiarenza" attualmente " Valle del Sole". Don Antonio, in abito talare, appare ai minuti 01:32, e successivamente 02:04, come sottolineato dal commovente commento sonoro di Gino de Juliis. Questo autentico gioiello da cineteca, è molto interessante oltre che per la rarità delle immagini collegate alla figura dell'amato Don Antonio Ciccarelli, anche perché costituisce un'inesauribile miniera cui attingere per la conoscenza dell'abbigliamento tipico delle genti del nostro territorio; di tutto ciò siamo grati alla collaborazione dell'amico Canzano Nicolino. |
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Brevi note biografiche: Mons. Antonio Ciccarelli nasce a Pizzoferrato (Isernia ma Diocesi di Sulmona) l'8 Settembre 1884, ordinato sacerdote a Sulmona il 10 Novembre 1907; - si laureò in Teologia e Diritto Canonico a Roma risp. 1910 e 1911; - dal 1912 a tutto il 1921 fu Canonico teologo della cattedra di Sulmona, nonché (1912) Cancelliere Vescovile della Curia di Sulmona, e ( 1912 - 1914) maestro nel ginnasio del Seminario di Sulmona ;
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- dal 1914 1l 1918 fu maestro nella facoltà Teologica del Seminario regionale di Chieti; - dal 1918 al 1923 fu Padre Spirituale del Seminario e del Convitto Vescovile di Sulmona; - Giugno 1923 fu nominato Cameriere Segreto di Sua Santità; - dal 1923 al 1925 fu inviato << ad tempus >> nella diocesi di Vallo della Lucania quale Pro Vicario Generale della Diocesi; - nel Sinodo Diocesano di Sulmona del 25-27 Aprile 1928 fu riconfermato Ufficiale di Curia, Esaminatore e Censore. |
Tra i numerosi scritti pubblicati, ricordiamo : Giorni Festivi del 1928, Vita d'Abruzzo (3° edizione) del 1929 e Spunti e Profili Sociali del 1930. |